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La teoria del giudizio riflettente, esposta da Kant nella "Critica del Giudizio", viene oggi richiamata da più parti, quale dimensione plurale, aperta al confronto fra stili di pensiero differenti. Fra i contributi più significativi del lavoro filosofico di Gianni Carchia vi è stata proprio l'interpretazione della terza Critica kantiana, in un confronto ventennale coerente, ma non privo di significativi spostamenti di prospettiva. Dall'iniziale indagine rivolta alla rappresentazione e all'apparenza della bellezza Carchia si è infatti avvicinato, nel tempo, alle questioni del giudizio teleologico. Sullo sfondo, il crescente interesse per il platonismo, inteso come tenace difesa del carattere extralinguistico della verità, in opposizione alla tendenza comune del pensiero contemporaneo. Gli studi qui raccolti offrono un documento di grande rilevanza teoretica circa il platonismo dello stesso Kant: tematica spesso genericamente invocata nell'ambito della ricerca, ma di rado indagata - come Carchia ha saputo fare - nella profondità delle sue implicazioni filosofiche.